è cosa buona e giusta – Recensione teatrale
E’ stato per noi cinquantenni un ritorno alle origini ormai passate e a tratti perdute quelle che Michele La Ginestra ha portato sul palco del Sistina di Roma. Con la regia di Andrea Palotto e con la partecipazione di Andrea Perozzi, dei ragazzi del Teatro7 e dell’accademia del Sistina, si racconta del confronto fra due generazioni quelle dei Cinquantenni e dei giovani d’oggi, indirizzando gli adolescenti a ritrovarsi in luoghi non di puro sballo ma dove a essere eccitata è la loro mente con l’elaborazione di sogni e progetti senza l’aiuto di artifici tecnologici che in molti casi anziché aiutare sminuiscono in tutte le loro sfaccettature la realtà fino ad annullarla perché solo vissuta in maniera virtuale.
E’ cosa buona e giusta è stata la nuova commedia musicale scritta con Adriano Bonnicelli dove La Ginestra interpreta se stesso, concedendosi però anche alcuni personali cavalli di battaglia tra cui il popolare “don Michele” intrigante Parroco, che si trova a fare i conti con le problematiche dei giovani d’oggi senza trovare risposta se non confrontandosi con il passato, su quello che i genitori d’oggi hanno vissuto quando erano ragazzi e su quello che realmente è cambiato negli ultimi 30 anni.
La semplicità, la bravura e lo spirito coinvolgente del popolare attore romano fanno da legame con la platea e il pubblico. La Ginestra fa sì che si crei un legame tra i suoi ricordi del passato un piacevole “amarcord” per gli ormai cinquantenni e di sicuro stupore tra i più giovanotti.
La scena e gli aneddoti
La Scena è molto coinvolgente con tanta gente sul palco dove il protagonista e gli allievi, si muovono nello spazio con sicurezza e disinvoltura. Andrea Perozzi con le sue doti canore sempre presente in scena, conferma di essere anche un grande interprete.
Gli aneddoti sono recitati in una cavalcata crescente di memorie che prendono spunto dalla vita degli anni “70 dalle memorie delle mitiche ed interminabili partite di calcio giocate in strada o nei piccoli vicoli, dove le porte erano delimitate da sassi o cartoni, quando si andava sotto casa con la bici o a piedi a chiamare i compagni di gioco per far numero (non esisteva il gruppo whatsApp), quando il gioco non era un vizio compulsivo, quando il primo bacio arrivava a 16 o più anni. Il protagonista ci avvolge con i suoi racconti accompagnati da musiche e atmosfere del passato, grazie alla musica e ai movimenti della coreografia che scandisce i vari passaggi teatrali, concedendo al pubblico due ore in cui il divertimento sarà di sicuro il principale protagonista. Tra una battuta e una canzone il protagonista racconta di sé confrontandosi con altre generazioni. Nasce così l’occasione per riflettere su temi attuali come ad esempio quello della tecnologia che invade costantemente la nostra quotidianità. Ogni affermazione viene fatta con grande autoironia e umorismo mettendo a nudo i pensieri propri dell’attore pienamente condivisi dal pubblico come il valore del gioco, l’importanza dei sogni, i ricordi degli odori e dei sapori autentici che ormai si sono dimenticati da una vita disattenta e guidata solo dalla frenesia e dalla tecnologia. Lo spettacolo intervallato da brani musicali offre al pubblico spunti di riflessione capaci di riscoprire valori ormai persi come l’importanza di un semplice sorriso.
Che dire un gran bello spettacolo con un obiettivo iniziale di partenza molto lontano ma poi via via sempre più vicino e forse magari realizzabile…
Dove:
Teatro Sistina
Quando:
Dal 9 al 20 Maggio 2018
(In abbonamento anteprime del 4, 5 e 6 Maggio)
Prezzi:
Poltronissima €44,00
Poltrona e I Galleria €39,50
Seconda Galleria €34,00
Terza Galleria €27,50
Orario:
Dal martedì al sabato ore 21.00
Domenica ore 17.00
Sabato 19 maggio ore 17.00 e ore 21.00
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