Il piccolo Principe al Sistina: alla ricerca di una lettura diversa
Opinioni, cast e informazioni sullo spettacolo
Sicuramente Antoine de Saint-Exupéry non poteva immaginare che il suo racconto avrebbe poi avuto un successo mondiale, divenendo il secondo testo più tradotto dopo la Bibbia. Un racconto che dal 1943, data della sua prima pubblicazione, è stato protagonista di migliaia di letture e di rivisitazioni. Oggi, dopo ben 70 anni “Il piccolo Principe” arriva in teatro grazie a Stefano Genovese.
Sembra proprio che le illustrazioni di questo capolavoro, che da decenni attira su di sé le attenzioni del mondo intero, proprio nell’esposizione teatrale abbia trovato il suo pieno significato. Il 1° febbraio la prima al Teatro Sistina, fulcro della rinascita del teatro dopo la crisi degli ultimi anni. Una versione, quella de Il piccolo Principe, che partendo da Roma girerà tutta l’Italia e anche l’Europa.
Non uno spettacolo in prosa ma neanche un musical
Stefano Genovese ha presentato a livello nazionale la sua opera, grazie alla produzione di Razmataz Live. Gli spettatori hanno potuto comprendere fin dalle prime scene che si tratta di uno spettacolo molto lontano da quelli in prosa, ma che comunque non è nemmeno un musical e anzi, si guarda bene dall’esserlo.
Puro intrattenimento, molto lontano dagli spettacoli teatrali a cui si è abituati e in cui non manca l’interazione con il pubblico e le battute improvvisate. Una rappresentazione sicuramente molto originale in cui sono stati apprezzati gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri che ha rivisto in versione rock l’aria dell’Habanera di Bizet.
Impressionanti le scenografie pensate da Carmelo Giammelo che ha preso comunque spunto dai disegni originali del racconto per trasportarli in chiave moderna grazie all’aiuto della tecnologia e alle luci di Giovanni Pinna. Il tutto ha creato una cornice alla regia di Stefano Genovese, che è sembrata bisognosa di qualche accorgimento, una maggiore attenzione ai dettagli, un’eccessiva distanza da quella che è la storia originale e il testo pensato da Antoine de Saint-Exupéry.
In tutto ciò spicca il talento del protagonista Alessandro Stefanelli, la cui giovane età non intacca in alcun modo il talento e la capacità di sostenere il palco per l’intero spettacolo.
Si poteva fare meglio?
Sì, sicuramente si poteva fare meglio, ma anche peggio. Come sempre succede negli spettacoli di spessore, la prima de “Il piccolo Principe” ha entusiasmato qualcuno e lasciato scontenti altri. Non è piaciuta a tutti la voce fin troppo controllata di Adele Tirante, La Rosa, che a volte ha peccato di espressione concentrandosi maggiormente sui tecnicismi.
A tratti forse poco convincenti gli Acrobati, Mimi Giulio Lanfranco nelle parti dell’Uomo d’arrari e l’Ubriacone, oltre al Lampionario, Vittorio Canelli, il loro talento non è in discussione, ma non sembrano aver espresso a pieno quello che era il significato dei personaggi nel “piccolo principe”.
Assolutamente credibili il Re e il geografo Matteo Prosperi, in particolare quest’ultimo con il suo esilarante balletto tratto dal videoclip di Madonna “Vogue”, fa divertire il pubblico con le sue mosse frivole e scanzonate. Bilanciato il personaggio dell’Aviatore interpreta da Davide Paciolla, per lui un bel 10 in pagella, poteva fare meglio La volpe di Ludovico Cinalli, troppo simile a un personaggio protagonista di un programma tv per bambini.
Insomma, “Il piccolo Principe” ha diviso il pubblico, anche se, quando il sipario è calato, non sono certo mancati gli applausi.
Dove:
Teatro Sistina – Roma
Quando:
Dal 1 febbraio 2023
Costo:
Il dettaglio dei prezzi è presente sul portale ufficiale del teatro Sistina.
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